“Il megadeposito GPL di Energas rappresenta un’attività invasiva, pericolosa e inutile. Per questo va fermata. Mi auguro che al referendum di domenica, i cittadini di Manfredonia votino per un secco ‘no’ a questo progetto. Per tutelare la salute e l’ambiente del territorio. E per ribadire che l’unico futuro possibile è quello garantito da uno sviluppo realmente sostenibile”. Lo dice l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, in vista del referendum consultivo che si terrà domenica 13 novembre a Manfredonia, in cui i cittadini si dovranno esprimere sulla “realizzazione, sul proprio territorio, di un progetto di deposito costiero di Gpl a rischio di incidente rilevante, presentato dalla società EnerGas Spa, costituita da dodici serbatoi di capacità complessiva di 60.000 mc e delle opere funzionalmente connesse”.
“Questo progetto – prosegue D’Amato – prevede anche la realizzazione di 10 chilometri di gasdotto, di cui 5 in mare che spianerebbero le praterie di Posidonia, e altri 5 sulla terraferma, in un’area in cui è comprovata la vulnerabilità idrogeologica, paesaggistica e sismica. Non sono rispettate, poi, le distanze da incidente rilevante di un’area SIC/ZPS e non è considerata la zona buffer, così come sono state ignorate questioni come la consultazione pubblica, la partecipazione al processo decisionale, il controllo delle distanze di sicurezza dai centri urbani, un opportuno piano di emergenza esterna e l’obbligatorietà della valutazione del rapporto di sicurezza. Inoltre – prosegiue l’eurodeputata tarantina – il deposito disterebbe 10 km dall’aeroporto militare di Amendola, in cui è presente l’UAV MQ-9 Predator B, e in futuro il caccia multiruolo F-35, aumentando l’importanza strategica di tale zona”.
Per tutte queste ragioni, ribadisce D’Amato, “invito tutti i cittadini di Manfredonia a votare per il ‘no’. Sarebbe una chiaro segnale per il governo nazionale e per quello pugliese sul futuro che gli abitanti vogliono per il loro territorio”.
“Allo stesso modo – conclude – invito i cittadini a duplicare il ‘no’ in occasione del referendum sulla riforma costituzionale del 4 dicembre. Del resto, la riscrittura dell’art. 117 prevede l’esclusione degli enti locali, come la Regione, dalle competenze ambientali nonché dalla produzione del trasporto e distribuzione nazionale dell’energia. A legare i due quesiti c’è lo stessa tema: la difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini. Il 13 novembre e il 4 dicembre votate ‘no’, i ‘no’ che aiutano a crescere”.
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