Nota
stampa
Fare
chiarezza fra DDA e DIA e cosa chiedere per Foggia e la Daunia
La
richiesta avanzata, pure da molti Consigli Comunali, d'istituire a
Foggia la DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) nasce, con tutta
evidenza, sulla base di un'onda emotiva, istintiva e per certi versi
tanto elementare quanto comprensibile per zelo. Tuttavia occorrerebbe
fare un esame di realtà e porsi delle domande cui rispondere in modo
pragmatico: infatti per avere la DDA a Foggia dovrebbe essere
preliminarmente qui creato il 27° distretto di Corte d'Appello, in
quanto la legge istitutiva della DDA vincola la costituzione di
questa presso
il
tribunale del capoluogo del distretto di Corte d'Appello, non è
possibile, a norma di legge, istituirla nelle sezioni distaccate.
A pratica conferma, qualora vi fosse bisogno, c'è l'evidenza che la
DDA non è presente in nessuno dei Tribunali (Sassari, Taranto e
Bolzano) delle sezioni distaccate di Corti d'Appello.
Quanto
poi possa essere utile la richiesta di istituire a Foggia il
Tribunale per i Minorenni per un miglior contrasto alle attività
criminose, specie di quelle organizzate di stampo mafioso, è cosa
tutta da dimostrare e la tendenza nazionale ad avere un Tribunale per
i Minorenni solo nei capoluoghi di regione non sembra in procinto di
mutare. Speranze vane quindi ed energie stornate dai reali fronti di
lotta.
Secondo
le nostre valutazioni e quelle della società civile da noi ascoltata
durante le attività svolte sul territorio, le istituzioni politiche
dovrebbero chiedere a gran voce una Sezione Operativa Distaccata dal
Tribunale di Bari della D.I.A., che viene semplicemente istituita con
provvedimento del Direttore della D.I.A. su input del Ministero
dell'interno (che è il solo competente dell'assetto organizzativo
generale della D.I.A. definito con decreti ministeriali), sentito il
Consiglio generale per la lotta alla criminalità organizzata. Essa
costituirebbe uno strumento stabile di prevenzione investigativa
realizzabile ed attivabile in tempi relativamente brevi.
Ricordiamo che ad oggi Siano state gia' fatte 2 risoluzioni per la DIA a Foggia, la prima in Commissione Antimafia, la seconda in Consiglio Regionale di Puglia.
La
Mafia in provincia di Foggia non è più un affare di poco conto e
diventa sempre più una costante di terrore e d'insicurezza sociale.
E' tempo di agire: la commemorazione senza azioni concrete, i digiuni
e gli incatenamenti estemporanei e infine le iperboliche richieste
(non per ciò che si chiede, ma per il tempo necessario ed i relativi
costi di attuazione) fatte da comitati, nati spesso solo per
cavalcare l'onda emotiva, corrono il rischio di fare più danno,
confondendo le acque cercando di avere di tutto, di più, per poi non
riuscire invece ad ottenere il proverbiale NULLA.
Per
questo la società civile è scesa in piazza, e l'ha fatto un anno or
sono, in tempi dunque non sospetti, e con la proposta di un unico
obiettivo, l'unico subito e concretamente realizzabile: l'istituzione
a Foggia di una Sezione
Operativa Distaccata della D.I.A.
L'associazione
"Populus-Democrazia
Partecipativa e Deliberativa" ed
il contenitore mediatico di partecipazione popolare per una
cittadinanza attiva "DauniAttiva"
hanno
promosso, a tal fine, un'articolata campagna di sensibilizzazione per
la raccolta di firme a favore della petizione popolare per
l'istituzione a Foggia di una Sezione
Operativa Distaccata della D.I.A.
Le
migliaia di firme raccolte sono l'ancoraggio migliore al sentimento
di onestà del cittadino! Un maggiore, duraturo controllo preventivo, essenzialmente di tipo
conoscitivo, del territorio della Capitanata,
con l'istituzione di una Sezione Operativa Distaccata della D.I.A.,
produrrebbe
certamente nel cittadino un migliore senso di sicurezza, fonte
di sviluppo
per qualunque moderna società a tutela del cittadino e del
territorio, coniugando inoltre la ricerca di un equilibrio sociale
con la collaborazione e la partecipazione della popolazione
residente.
Su
questo argomento, quali siano gli strumenti concretamente
realizzabili nella nostra provincia per ottenere la sicurezza
sociale, sollecitiamo un confronto con le associazioni ed i comitati
che hanno idee diverse dalle nostre. E siamo certi che questo invito
non cadrà nel vuoto!
0 commenti:
Posta un commento