Surveillance of Multiple Congenital Anomalies in Italian Contaminated Sites

Promemoria

La cittadinanza attiva è la capacità dei cittadini di organizzarsi in modo multiforme, di mobilitare risorse umane, tecniche e finanziarie, e di agire con modalità e strategie differenziate per tutelare diritti esercitando poteri e responsabilità volti alla cura e allo sviluppo dei beni comuni.
La parola chiave condivisione non si limita alla sfera degli interessi, ma occorre che si estenda a un insieme di valori.
Favorire la consapevolezza di valori condivisi, lavorare perché l’azione comune non prescinda da essi, prima ancora di essere un esercizio politico, si configura come un fatto eminentemente educativo.
Il significato di cittadinanza ha un valore aggiunto che risiede sicuramente nei termini di cittadinanza attiva e solidale.

Per Attiva si intende un voler prendere parte concretamente
all’azione civica nelle sue molteplici forme, per solidale si intende invece avere un occhio attento e pronto verso chi, per vari motivi si sente fuori, non integrato, non coinvolto
nella vita pubblica.

Introduction. Multiple Congenital Anomalies (MCAs) are events characterized by major defects of more organ systems not recognized as a sequence or as a consequence of a syndrome. MCAs are considered sensitive reproductive outcomes for detecting new teratogenic agents, including environmental factors.

The aim of this study is to investigate the risk of MCAs in the newborns residing in the Italian National Priority Contaminated Sites (NPCSs).

Methods. A total of 14 NPCSs covered by regional registries of congenital anomalies were analyzed. Specific algorithms for the detection of cases of congenital anomalies from healthcare databases were used for the NPCSs partially covered by registry. Cases of MCA were extracted applying a specific computer algorithm developed by EUROCAT. For each NPCS, Prevalence Ratio (PR) with 90% Confidence Interval (CI) were calculated using the corresponding regional area as reference.

Results. 781 cases with MCA were observed among 290,000 births in the NPCSs between 1992 and 2011. The prevalence in the NCPSs was 26.9 per 10,000 newborns, higher than the prevalence observed in the total area covered by registries (21.6/10,000) and in the EUROCAT registries (15.8/10,000). Excesses of MCAs were detected in the NPCSs of Manfredonia-Apulia region (PR=1.56; 90%CI: 1.13-2.11), Mantua-Lombardy region (PR=1.37; 90%CI: 0.94-1.92) and Leghorn-Tuscany region (PR=1.20; 90%CI: 0.95-1.52).

This feature is especially considerable in the surveillance of population residing in contaminated areas.

Conclusions. We observed a high prevalence of MCAs in some contaminated areas where a critical reproductive health status of the residing population emerged from a recent national study. Even though MCAs are quite rare events, they represent a useful outcome to detect a possible role of environmental factors in the occurrence of congenital anomalies.

The results contribute to highlighting the need to strengthen research and health surveillance activities in NPCSs.

http://ehp.niehs.nih.gov/isee/2016-p3-370-4217/
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Abstract Number: P3-370 | ID: 4217 Surveillance of Multiple Congenital Anomalies in Italian Contaminated Sites Michele Santoro*, Institute of Clinical Physiology, National Research Council, Unit of Environmental Epidemiology and Disease Registries, Italy, michele.santoro@ifc.cnr.it; Fabrizio Minichilli, Institute of Clinical Physiology, National Research Council, Unit of Environmental Epidemiology and Disease Registries, Italy, fabrizio.minichilli@ifc.cnr.it; Anna Pierini, Institute of Clinical Physiology, National Research Council, Unit of Environmental Epidemiology and Disease Registries, Italy, apier@ifc.cnr.it; Gianni Astolfi, Registro IMER - Dipartimento di Scienze biomediche e chirurgico specialistiche dell'Università di Ferrara, Italy, asg@unife.it; Lucia Bisceglia, Agenzia Regionale Sanitaria della Puglia, Italy, l.bisceglia@arespuglia.it; Gabriella Dardanoni, Osservatorio Epidemiologico Regione Siciliana, Italy, gabriella.dardanoni@regione.sicilia.it; Ivano Iavarone, Department of Environment and Primary Prevention, National Institute of Health, Italy, ivano.iavarone@iss.it; Paolo Ricci, Epidemiological Unit, NHS Mantua, Italy, paolo.ricci@aslmn.it; Gioacchino Scarano, Program Director Birth Defects Registry of Campania, Italy, giorecam@tin.it; Fabrizio Bianchi, Institute of Clinical Physiology, National Research Council, Unit of Environmental Epidemiology and Disease Registries, Italy, fabriepi@ifc.cnr.it;

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C
Capacity building locuz. sost. ingl., usata in it. al femm. – Espressione, che significa letteralmente «costruzione delle capacità», utilizzata spesso insieme alle espressioni capacity development («sviluppo») o capacity strenghtening («rafforzamento»), per indicare un processo continuo di miglioramento degli individui in un ambito economico, istituzionale, manageriale. La c. b. è riferita a un processo interno a un’organizzazione che può essere potenziato o accelerato da apporti esterni in grado di favorire il rafforzamento delle potenzialità attraverso l’utilizzo di capacità già esistenti. Si distingue però dai processi di apprendimento realizzati attraverso percorsi di formazione, perché quest’ultima agisce sulle competenze degli individui, ma non sui contesti organizzativi e sui sistemi in cui tali competenze si esplicano e non necessariamente ne amplia le possibilità potenziali. La c. b. include quindi tutte le attività legate allo sviluppo delle risorse umane, al management (strategic management, organisational reengineering, knowledge management, information management ecc,) ma anche alla creazione di un ambiente in grado di innescare percorsi virtuosi che favoriscono la sostenibilità dello sviluppo.