Foggia 5 gennaio 2020
Correva l'anno 2016 quando il 16
ottobre a Monte Sant'Angelo (primo comune in Capitanata il cui
consiglio è stato sciolto per infiltrazioni mafiose) “Populus”
e ”DauniAttiva” presentavano il progetto di raccolta firme in
calce ad una petizione popolare per chiedere l'istituzione, presso la
Procura del Tribunale di Foggia, di una sezione operativa distaccata
della Direzione Investigativa Antimafia (DIA). Da allora è stata
incessante e costante l’attività d’informazione e
sensibilizzazione costanti svolta dalle due associazioni Populus e
DauniAttiva sull'intero territorio della Daunia, per il
coinvolgimento delle cittadinanze sul problema "mafia" in
Capitanata e sulle soluzioni da poter dare ad esso.
Oggi, dopo anni di attività di
sensibilizzazione che ci ha visto coinvolgere per intero la società
civile, constatiamo con gioia che le istituzioni, i sindacati e le
associazioni antimafia nazionali hanno raggiunto, con molta lentezza,
la consapevolezza sufficiente per unirsi al coro della cittadinanza
attiva che da anni lotta per ottenere uno strumento operativo
specifico distaccato su Foggia (la DIA) che dia in grado, grazie alla
sua presenza strutturata sul territorio, di svolgere un’azione
preventiva e non solo di indagine successiva, come oggi avviene, sui
delitti e sull'attività mafiosa.
Il territorio della Capitanata è di
fatto abbandonato a se stesso: oltre alle amare e impietose
statistiche la disgregazione del tessuto sociale emerge
quotidianamente con la cronaca e le narrazioni. Tuttavia non si può
sempre vivere in uno stato di resistenza minoritaria, i cittadini
hanno surrogato fin troppo a lungo alle mancanze della politica,
spesso connivente e hanno sostenuto pesi per cui nessun organo
preposto ha mai loro offerto aiuto. Il silenzio è stato a lungo il
linguaggio del quotidiano. Molti i casi in cui la voce prepotente e
collusa ha risuonato in solitaria e non contraddetta ammantandosi di
una falsa verità supportata solo dalla mancanza di contradditorio.
Dal 2016 ad oggi dopo Monte
Sant’Angelo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose ha coinvolto
i consigli comunali di Mattinata, Cerignola e Manfredonia, nella
speranza che non si arrivi infine anche a quello di Foggia. Sarebbe
una cinquina tremendamente nefasta per tutti gli onesti lavoratori.
Gli interessi dei pochi a scapito della collettività: quattro
consigli comunali sciolti negli ultimi quattro anni sono lo specchio
di un modo marcio di amministrare la cosa pubblica e di questo, ormai
da tempo, i cittadini se ne sono resi conto sulla propria pelle.
Siamo alla asfissia economica, perché nella furbizia della
illegalità sono gli onesti a rimetterci sempre.
La richiesta per Foggia di una
sezione distaccata da BARI della DIA è partita quindi dalla diretta
volontà popolare, con una petizione, ”Mafiafritta”, che ha
coinvolto le piazze della provincia negli scorsi anni suscitando
l’interesse forse più nazionale di giornali, radio e televisioni
più che di quella locale.
In questi ultimi cinque anni la
Capitanata ha visto sfilare e proporre di tutto sotto l'egida della
legalità e della condanna ai tragici fatti di sangue: campagne
elettorali perenni, passerelle politiche con slogan salvifici,
patenti “morali”assegnate a figure politiche che sembravano voler
sostituire l'assente impegno sul territorio, oppure proposte più o
meno fantasiose senza basamenti realistici come la istituzione in
Foggia di una sezione distaccata della Corte d'Appello di Bari, di
una sezione distaccata della Corte d'Appello di Bari in funzione di
Corte d'Assise di Appello, di una sezione distaccata del Tribunale
per i minorenni di Bari, di una sezione distaccata della Direzione
Distrettuale antimafia di Bari (DDA)... mancava solo la richiesta di
portare il mare a Foggia!
Tutto questo movimento gattopardesco ha
distratto l’attenzione dalla verità con la narrazione di parabole
e con richieste iperboliche e in concreto ha prodotto confusione e ha
procrastinato l'adempimento di un compito che il Ministro degli
Interni poteva RISOLVERE con una semplice firma in calce ad un
decreto ministeriale, come Populus e DauniAttiva hanno ripetutamente
suggerito in questi lunghi anni. Si è preferita, nefastamente, la
spettacolarizzazione del fenomeno piuttosto che una pronta presa di
posizione, mentre lo score dei morti saliva vertiginosamente.
Nella speranza che finalmente a breve
il ministro degli interni Luciana Lamorgese possa firmare il decreto
per l’istituzione presso la Procura del Tribunale di Foggia, di una
sezione operativa distaccata della Direzione Investigativa Antimafia
(DIA), ribadiamo la nostra soddisfazione per l’appoggio che, sia
pur solo ora, il mondo della politica e dei sindacati riconosce a
questa istanza della Società Civile.
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